Il Capitale è un'opera scritta da Karl Marx tra il 1867 e il 1883, e pubblicata postuma nel 1894 da Friedrich Engels. È considerato uno dei testi fondamentali del pensiero politico ed economico marxista.
Il Capitale si propone di analizzare il sistema capitalistico, esaminando le origini e la natura del valore economico, della produzione e della distribuzione delle merci, del profitto e della svalutazione del lavoro umano nel capitalismo.
Marx distingue tra plusvalore (valore creato dal lavoro dei lavoratori per il proprietario dei mezzi di produzione) e profitto (la porzione di plusvalore che viene trattenuta dal proprietario). Sostiene che il capitalismo sia intrinsecamente instabile a causa della tendenza al declino del tasso di profitto e alla concentrazione del capitale nelle mani di pochi.
Il concetto di alienazione, la contraddizione tra il lavoro umano e le condizioni di lavoro nel sistema capitalistico, è un tema centrale nel Capitale. Marx critica anche l'idea della produzione per il profitto anziché per le esigenze umane, sottolineando le ingiustizie e le disuguaglianze generate dal capitalismo.
Il Capitale ha avuto una profonda influenza sulla teoria economica e politica contemporanea, informando le idee di molti movimenti socialisti e comunisti nel corso del XX secolo. È ancora ampiamente studiato e dibattuto in ambito accademico e politico.
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